Trieste - Piazza della Borsa con la Camera di Commercio, il
Palazzo Dreher
e Casa Rusconi |
Piazza
della Borsa, cuore nevralgico di una città che cominciò
a sviluppare il suo tessuto urbano a partire dalla metà del XVIII
secolo, si presenta come il risultato di differenti impianti urbanistici
risalenti ad epoche diverse. Lo spazio si definì, nella sua attuale
forma architettonica, allorquando l'imperatrice d'Austria, Maria Teresa,
diede un nuovo impulso alle costruzioni interrando, nel 1749, le saline
ad ovest delle antiche mura tergestine. Estendendo i benefici del Punto
Franco a tutto l'Emporio, Maria Teresa, contribuì notevolmente
allo sviluppo sociale ed economico della città, producendo dei
vantaggi grandissimi: incremento che, pur subendo un drastico arresto
durante la dominazione francese, riprese, seppur a fatica, dopo la Restaurazione,
con il ritorno del dominio asburgico. Diretta conseguenza di questo
slancio economico fu, quindi, l'aumento della popolazione, che, verso
la metà del XIX secolo, segnalava la presenza di ben 80.000 unità. |
|
|
|
alle
spese delle giurisdizioni civili, politiche e penali che avrebbero gravato
d'ora in avanti sull'Erario, come diretta conseguenza della creazione
della nuova città
La dirigenza dei lavori d'interramento, che
si auspicavano rapidi e veloci, sarebbe stata affidata all'ing. Francesco
Saverio Bonomo e così, come ci ricorda il Trampus: "L'opera,
che diede l'impulso decisivo all'erezione del nuovo borgo, fu la realizzazione
del Canal Grande ottenuto ampliando il vecchio canale collettore delle
saline, avvenuta tra il 1754 e il 1756 ad opera dell'impresario Mattio
Pirona. L'abitato cominciò ad estendersi progressivamente sulle
nuove aree in direzione Nord-Nord Est, da Corso Italia verso Via Ghega".
Abbattute, per volere della sovrana, le antiche mura medievali, la città
cominciò rapidamente ad espandersi verso ponente assumendo il
nome di città Teresiana. (da: biblioteche.comune.trieste.it) |
|
|||
|
|||
|
|||
Palazzo Dreher progettato negli anni 1909-1910, per ospitare la Borsa Nuova, dall'architetto viennese Emil Bressler e riadattato nel 1928-1929 dall'architetto triestino Gustavo Pulitzer-Finaly, il fondatore del moderno arredamento navale italiano. Fu anche sede del Grand Restaurant Dreher, che all'inizio occupava il pieno terra per poi trasferirsi all'ultimo piano- era considerato uno dei restaurant più lussuosi e riportato su tutte le guide dell'inizio '900. Era dotato di 19 sale da pranzo, con giardino invernale coperto e ascensore. Era in grado di ospitare circa 2000 clienti. |
|
|
|
Importanti precisazioni in merito ai palazzi della Borsa Nuova e Dreher, gentilmente segnalate dal Signor Massimo Maraldo che riporto integralmente e ringrazio. (Paolo Carbonaio)
|
|
Piazza della Borsa. Casa Rusconi, costruita nel 1860 da Giovanni Scalmanini, ristrutturando massicciamente un immobile settecentesco, ed è uno dei pochi esempi di stile neorinascimentale veneziano a Trieste. L’immobile, a pianta rettangolare, è costituito da cinque piani con due facciate, la principale su Piazza della Borsa e una laterale su Via della Cassa di Risparmio. Lo stile neorinascimentale è dato dagli archetti a tutto sesto e dai motivi decorativi geometrici e aperture a bifora. La parte centrale della facciata su Piazza della Borsa è caratterizzata da una nicchia, in cui è collocata una statua di Domenico Rossetti in veste togata, opera dello scultore Giovanni Depaul, mentre nel tondo sopra l’ingresso secondo alcune fonti il busto rappresenterebbe Alessandro Volta, secondo altre sarebbe Ambrogio Rusconi, tra i fondatori nel 1755 della Borsa di Trieste, ritratto appunto mentre la guarda. Al terzo piano vi è un tondo con una testa leonina, la facciata nel complesso è simmetricamente perfetta con bifore sormontate da lunette riccamente decorate. |
|
La scelta dell’architettura rinascimentale veneziana deve essere interpretata in chiave politica come una manifesta rivendicazione dell’italianità di Trieste; confermata dalla statua sulla facciata che raffigura Domenico Rossetti come un novello Dante. L’edificio originario, costruito da Giovanni del Pane, ospitava la Libreria Geistinger, nella quale Domenico Rossetti fondò nel 1810 la Società di Minerva, la più antica associazione culturale della Regione ed una delle più antiche d’Italia, ancora attiva. Si propone di coltivare le scienze, le lettere, le arti e gli studi storici, oltre a promuovere iniziative culturali e l’esecuzione di restauri di monumenti cittadini. Successivamente il palazzo per molti anni fu sede dell’Hotel Daniel. i.- (da: ScoprendoTrieste.it) |
|